Il 17 agosto a Montalto Carpasio si commemora un evento particolarmente sentito nelle valli dell’entroterra.
Per comprenderlo bisogna fare un passo indietro nella storia fino all’agosto 1944, pochi giorni dopo la strage di Sant’Anna di Stazzema, quando anche la provincia di Imperia vide le truppe tedesche (Hochgebirgsjäger – Bataillon 4), affiancate dalla Divisione San Marco, compiere stragi fra i civili.
In particolare la giornata del 17 agosto viene ricordata per una sanguinosa operazione militare che alla sera darà un terribile bilancio di vittime innocenti.
La giornata iniziò sui prati del Monte Faudo dove 13 contadini inermi di Dolcedo, Pietrabruna e Civezza vennero uccisi mentre falciavano l’erba nei prati, dopo avere avuto l’autorizzazione dello stesso comando tedesco.
I soldati proseguirono poi scendendo verso la valle Argentina dal passo di Vèna, uccisero due contadini di Montalto incontrati sul sentiero. Raggiunto il Santuario di Nostra Signora dell’Acquasanta radunarono gli orfani ospitati presso il ricovero insieme a due sacerdoti. Alla minaccia di uccidere tutti i bambini si opposero fermamente i due religiosi che vennero prima picchiati selvaggiamente e poi finiti a colpi d’arma da fuoco. I bambini chiusi nel Santuario assistettero all’eccidio.
I militari raggiunsero infine il paese di Montalto dove uccisero altri tre civili fra cui il segretario comunale, ferirono il parroco (probabilmente pensando di averlo ucciso), diedero fuoco ad alcune case e rientrarono verso Taggia dove uno dei soldati si vantò, come riportano alcuni testimoni, “Oggi essere stata una buona giornata!”.
Questi episodi sono ormai ampiamente documentati e consegnati alla storia nella verità dei fatti a fronte dei molteplici tentativi di stravolgimento della realtà (numerosi siti attribuiscono falsamente l’uccisione dei due religiosi ai partigiani).
Le inchieste della Procura Militare di Verona, l’atlante delle stragi nazifasciste (www.straginazifasciste.it) e numerose pubblicazioni hanno ripristinato la verità dei fatti che era stata strumentalmente modificata. Anche le ricorrenze annuali hanno questo compito, ricordare la storia e mantenerne vivo l’insegnamento a fronte di derive nostalgiche e negazioniste.
Per questo anche quest’anno il Comune di Montalto Carpasio organizza il 17 agosto la commemorazione dell’eccidio, con un particolare ricordo di don Stanislao Barthus e del chierico Mario Bellino che morirono difendendo gli orfani loro affidati.
Alle 10 presso il Santuario di Nostra Signora dell’Acquasanta verrà celebrata la Santa Messa concelebrata da Don Angelo Moioli e dal parroco di Cristo Re di Imperia da cui provenivano i due religiosi, don Giampiero Serrato. Quindi davanti al monumento che ricorda l’eccidio avverrà la commemorazione: vi saranno i saluti delle autorità locali, della Professoressa Amelia Narciso, Presidente Provinciale dell’A.N.P.I. Imperia, mentre l’oratore ufficiale sarà il professor Gipo Anfosso. Saranno esposte alcune tavole di un fumetto “Giovani matite per la Resistenza” realizzato da I.I.S. Liceo Linguistico Amoretti e Artistico sull’Eccidio dell’Acquasanta. Concluderà la commemorazione il Prof. Nanni Perotto che con il suo libro “I bambini no, lasciateli stare!”, a cui ha fatto seguito un monologo teatrale portato in scena da Gianni Oliveri del Teatro “Spazio Vuoto” di Imperia e un cortometraggio realizzato dagli studenti del Liceo Artistico di Imperia (ora disponibile su youtube https://www.youtube.com/watch?v=x67ykQMAu9E&t=1104s), ha fatto in modo che quei fatti venissero consegnati alle generazioni future evitando che cadessero nell’oblio o, peggio, venissero mistificati. La commemorazione, aperta a chiunque voglia continuare a ricordare, si concluderà con un rinfresco offerto dal Comune.