Il Santuario dei Cetacei Pelagos

Itinerari nella Riviera dei Fiori

Il Santuario dei Cetacei Pelagos

Vivi un’esperienza indimenticabile nel Santuario Pelagos, l’unica area marina internazionale dedicata alla protezione dei mammiferi marini e dei loro habitat nel Mar Mediterraneo.

Affidati a un operatore certificato e parti in barca in compagnia di un biologo marino per ammirare gli splendidi cetacei.

Dove osservare i cetacei

Il Santuario Pelagos, noto anche come Santuario dei Cetacei, si trova nel Mar Mediterraneo e copre una vasta area marina che comprende le acque territoriali di Francia, Italia e Monaco.

Dalla Penisola di Giens, situata a ovest nella Francia Provenzale, si estende verso est fino al Fosso Chiarone sulla Costa Italiana, comprendendo il Principato di Monaco e le Regioni Liguria e Toscana. A sud ricopre le acque attorno alla Corsica e quelle a nord della Sardegna, da Capo Falcone a Capo Ferro.

Le escursioni in barca per il Santuario Pelagos partono dalle principali città costiere della Riviera dei Fiori (Imperia, Sanremo, Bordighera) e sono organizzate da compagnie certificate col marchio “High Quality Whale Watching®”, destinato agli operatori desiderosi di praticare la loro attività in maniera sostenibile e rispettosa dell’ambiente e dei mammiferi marini.

 

Marchio High Quality Whale Watching
Il borgo di Apricale sulla collina

Whale watching responsabile

Delfino nelle acque del Santuario Pelagos

È importante rispettare gli animali e il loro habitat: durante l’osservazione mantenete la giusta distanza ed evitate comportamenti dannosi.

Gli Accordi Pelagos e ACCOBAMS hanno istituito un codice di buona condotta per l’osservazione dei cetacei. Le principali indicazioni da seguire sono:

  • Evitare di effettuare l’osservazione a meno di 5 miglia dalla costa
  • Orientare l’imbarcazione in posizione parallela rispetto agli animali
  • Limitare la velocità dell’imbarcazione a 5 nodi ed evitare cambiamenti improvvisi di velocità e/o direzione
  • Limitare la durata dell’attività di osservazione a massimo 30 minuti
  • Posizionare una sola imbarcazione per volta nella zona di vigilanza
  • Interrompere immediatamente l’osservazione in presenza di animali in stato di agitazione
  • Aumentare l’attenzione in presenza di cuccioli
  • Non toccare o nutrire i mammiferi marini e non nuotare nelle loro vicinanze

I cetacei sono protetti dalle leggi vigenti francesi, italiane e monegasche, che ne vietano la cattura e l’uccisione.

Conoscere gli animali del santuario

Ben otto specie diverse di cetacei possono essere avvistati nel santuario. Se decidete di partire con un’escursione organizzata, troverete a bordo delle principali compagnie un biologo marino che commenterà gli avvistamenti, dando informazioni ai passeggeri e acquisendo dati per la ricerca.

Per iniziare ad approcciarsi all’affascinante esperienza del whale watching e conoscere meglio i mammiferi, è importante sapere che questi sono suddivisi in due sottordini: misticeti e odontoceti. La caratteristica principali dei misticeti è l’assenza di denti, sostituiti da “fanoni”, placche cornee che filtrano l’acqua trattenendo il cibo. Gli odontoceti, invece, hanno denti conici, tipici dei carnivori.

Ecco i mammiferi che osserverete nel santuario e le principali caratteristiche che vi aiuteranno a riconoscerli:

 

  • Balenottera comune: è l’unico misticeto presente nel Santuario Pelagos. Dopo la balenottera azzurra, è il secondo animale più grande del mondo ed è l’unica balenottera regolarmente presente nel Mediterraneo.
  • Capodoglio: è il più grande degli odontoceti, con una testa molto voluminosa che occupa un terzo del corpo totale.
  • Zifio: si riconosce dalla mascella inferiore allungata, che nel maschio adulto porta due grandi denti all’estremità.
  • Grampo: è di colore grigio chiaro quando nasce e si scurisce con la crescita. Nel corso della vita compaiono sempre più cicatrici bianche, frutto di schermaglie amorose e altre attività sociali, tanto che gli individui più anziani sono quasi bianchi.
  • Globicefalo: possiede una testa grande, una fronte prominente e un rostro appena percettibile.
  • Stenella: è la specie più diffusa nel Santuario, con una popolazione stimata di circa 38.000 esemplari. È molto socievole, curiosa, giocherellona e acrobatica.
  • Tursiope: è facilmente osservabile all’interno di piccoli gruppi di solito composti da meno di una dozzina di esemplari, grazie alla preferenza di habitat in acque con profondità inferiore a 100 m.
  • Delfino comune: aggraziato, veloce e giocherellone, è caratterizzato da una colorazione giallo ocra dei fianchi. sempre sui fianchi. È raramente avvistato nel Santuario, nonostante frequenti le coste e le acque poco profonde
  • Foca monaca: buffa e dalla colorazione brunastra, è una delle specie di foca più rare e l’unica presente nel Mediterraneo. È occasionalmente avvistata in alcune aree del Santuario Pelagos.
Specie di cetacei presenti nel Santuario Pelagos

La storia del Santuario Pelagos

Delfino nelle acque del Santuario Pelagos

Tra il 1990 e il 1991, l’Istituto di Ricerca Tethys e l’Associazione Europea Rotary per l’Ambiente, con la partecipazione di diverse altre ONG, tra cui il WWF Mediterraneo, elaborano e presentano il “Progetto Pelagos” per l’istituzione di un’area marina protetta.

Nel 1993 viene firmata a Bruxelles una Dichiarazione congiunta per la creazione di un Santuario per i mammiferi marini, conosciuto anche con il nome di Santuario Corso-Liguro-Provenzale.

L’Accordo Pelagos per la creazione di un Santuario per i mammiferi marini nel Mediterraneo viene sottoscritto a Roma da Francia, Italia e Principato di Monaco il 25 novembre 1999 ed entra in vigore il 21 febbraio 2002.

L’Accordo mira a promuovere, tra i tre Paesi firmatari, azioni concertate armonizzate per la protezione dei mammiferi marini e dei loro habitat contro tutte le eventuali cause di disturbo quali inquinamento, rumore, cattura e ferite accidentali, perturbazioni, ecc.

Sin dall’istituzione del Santuario Pelagos sono state adottate svariate misure e messe in atto diverse iniziative mirate alla tutela dell’area, quali leggi e linee guida per la protezione della biodiversità marina locale, programmi di ricerca e conservazione, progetti di sensibilizzazione ed educazione, attività di comunicazione sui media e raccolta fondi: un impegno costante che prosegue ancora oggi.

Capodoglio nella acque del Santuario Pelagos