Isolabona
Isolabona, lo dice il nome, sa di buono. Tipico borgo ligure montano arroccato su un monte; profuma di miele e porta il simbolo dell’arpa
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L’Isola Buona
È il tipico borgo ligure montano, arroccato su un monte e racchiuso da una cinta fortificata. Il nome Isolabona deriva dall’unione dei termini insula, cioè isola, perché il paese è collocato su un isolotto del fiume Nervia, e bona (buona) per la proverbiale cordialità e ospitalità dei suoi abitanti e per il clima mite.
Buone sono anche le cubaite, tipico dolce del paese che si gusta soprattutto durante le feste natalizie: un avvolgente impasto di miele e frutta secca racchiuso tra due sottili cialde rotonde di ostia. Provatele.
Vista dal torrente, Isolabona fa una certa impressione, sicuramente buona: le vecchie case in pietra, dalle finestre piccolissime, costruite direttamente sull’argine vi regaleranno subito delle atmosfere medievali. Le strette vie mettono in comunicazione le due piazze principali, chiamate Piazza Piccola e Piazza Grande. Nella prima vi troverete una fontana ottagonale del 1486, mentre sulla seconda si affacciano l’oratorio e la chiesa parrocchiale di Santa Maria Maddalena.
Per completare le atmosfere medievali, Isolabona ha anche il suo castello, risalente al Duecento, appartenuto ai nobili Doria. Interamente in pietra, domina il borgo.
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Per scoprire appieno la Riviera dei Fiori è necessario, ogni tanto, “rompere gli schemi”. Uscite dai percorsi tradizionali e andate alla scoperta di chicche, curiosità e bellezze nascoste.
- Che origine hanno le cubaite, il dolce tipico di Isolabona? Il nome deriva probabilmente dall’arabo qubbaita, che significa “dolce” e viene talvolta usato con il significato specifico di “mandorlato”, ovvero di dolce a base di mandorle. La frutta secca, infatti, insieme all’acqua di fiori d’arancio e il miele, sono spesso ingredienti principali dei dolci arabi. A cavallo tra il IX e X secolo i Saraceni penetrarono nelle valli liguri facendo pesanti saccheggi e costituendo numerosi presidi. Molte furono le occasioni di contatto tra la popolazione araba e la popolazione locale e quindi molte furono le occasioni di scambio culturale tra il mondo arabo e quello ligure. Secondo un’altra ipotesi, l’origine di questo dolce sarebbe più antica: il nome cubaita deriverebbe dal latino cuppedium, cuppedia che significa ghiottoneria. Non è un’ipotesi così azzardata: sulle tavole dei romani dopo il III secolo a.C. il miele e la frutta secca erano alla base della preparazione dei cibi della cosiddetta secundae mensae, che era equivalente al nostro dessert.
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Costeggiando il torrente Nervia, vi colpirà l’ingresso del nucleo storico del paese: superato un ponticello sul fiume, oltrepasserete una porta su cui ci sono due angeli in bronzo, uno dei quali suona l’arpa, simbolo di Isolabona. La troverete raffigurata ovunque nel borgo: la statua di Re Davide, cui apparteneva l’arpa, gli angeli sulla porta d’accesso al borgo, e vari rilievi.
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