La lavanda della Riviera dei Fiori

Itinerari nella Riviera dei Fiori

La lavanda della Riviera dei Fiori

La lavanda è una pianta aromatica tipica della macchia mediterranea. Da giugno a settembre le sue spighe fiorite tingono di viola le colline, diffondendo un profumo intenso. In Riviera dei Fiori la lavanda è parte del territorio, della cultura e della tradizione: a partire dalle prime raccolte delle piante selvatiche fino alla coltivazione moderna, la lavanda è entrata negli usi più vari, dalla cosmetica all’enogastronomia.

Per valorizzare questa eccellenza è nato il progetto Lavanda della Riviera dei Fiori, un’idea che riunisce i piccoli produttori della Riviera di Ponente nella valorizzazione e ripresa della cultura legata a questo bellissimo e profumato fiore, attraverso la realizzazione di prodotti e la proposta di attività sul territorio.

Scoprite tutti i luoghi legati alla coltivazione della lavanda, i suoi usi e le esperienze da vivere in Riviera dei Fiori per scoprire questa preziosa pianta.

Le origini della coltivazione della lavanda

In Riviera dei Fiori la lavanda è parte del territorio, della cultura e della tradizione.

Un tempo era coltivata e distillata nell’imperiese, in diverse valli del Ponente ligure e in paesi dell’entroterra come Pietrabruna. Qui la lavanda selvatica, di eccezionale qualità, nasceva in una spettacolare fioritura; le famiglie di contadini e pastori integravano le loro attività principali con la raccolta dei meravigliosi e profumatissimi fiori viola. Alcuni contadini dell’entroterra attraversavano il confine per andare a lavorare durante la raccolta in Provenza, dove imparavano le tecniche della distillazione per ricavare il pregiato olio essenziale anche nella loro terra d’origine.

A metà luglio, nel periodo più caldo dell’anno, iniziava la fioritura: uomini e donne si mettevano in cammino all’alba per raggiungere le vette più alte delle montagne, dove crescevano i migliori campi di lavanda selvatica. Il lavoro non era affatto semplice: tagliare le spighe con il falcetto e raccoglierle nelle sacche di tela, chiamate bercolle, sotto il sole cocente e circondati dal ronzio incessante delle api tra i fiori. Dopo la raccolta, ci si spostava verso la piazza di distillazione, scelta dal distillatore per la vicinanza all’acqua, dove, attraverso precisi passaggi nelle serpentine degli alambicchi, si ricavava il prezioso olio essenziale.

Iniziò così la coltivazione di alcune varietà di lavanda, attività che  prosegue ancora oggi, dando vita a prodotti di eccezionale qualità utilizzati nelle ricette locali e nei cosmetici.

Il borgo di Apricale sulla collina

Le esperienze in Riviera dei Fiori

Mazzi di lavanda usati durante la festa della Maddalena

Cooking class

Un viaggio gastronomico alla scoperta dei prodotti del territorio attraverso un corso di gastronomia presso l’agriturismo Ca’ dü Nonu, situato in un punto panoramico di Vallebona. I partecipanti scopriranno le caratteristiche della Lavanda Angustifolia Imperia, con la quale prepareranno dei deliziosi piatti, che potranno degustare successivamente con un buon calice di vino.

La cooking class può essere effettuata su prenotazione di giovedì, ma è possibile effettuarla in altri giorni previa richiesta. È preferibile prenotare per un gruppo di almeno 4 persone, fino a un massimo di 25.

Agriturismo Ca’ dü Nonu
Strada Riva, 1, 18012 Vallebona (IM)
Telefono: +39 0184 250431 – Cellulare: +39 347 294 7809
Email: info@agriturismocadunonu.com

 

Visite in azienda, tra campi di lavanda e distillerie

I campi di lavanda e le distillerie dei piccoli produttori locali della Riviera dei Fiori possono essere visitati nel periodo da maggio a dicembre, apprendendo da vicino l’antica tradizione, con la possibilità di acquistare prodotti tipici. Le aziende si trovano nei comuni di Airole, Armo, Badalucco, Borgomaro, Castel Vittorio, Ceriana, Cesio, Diano Castello, Imperia, Molini di Triora, Olivetta San Michele, Pietrabruna, Pornassio, Prelà, Rezzo, Seborga, Vallebona, Vasia. Potete consultare qui l’elenco completo.

 

Il museo della lavanda a Carpasio

Nel borgo di Capasio c’è un piccolo museo dedicato a questa preziosa pianta. Potrete scoprire le tecniche di raccolta e lavorazione attraverso antichi documenti e reperti, come gli alambicchi e i distillatori, strumenti che ancora oggi raccontano di storie antiche e “profumate”.

Museo della lavanda
Vicolo Castello 3, Montalto Carpasio (IM)

Cellulare: +33 6 21 02 00 92

Gli usi della lavanda

Il nome “lavanda” richiama a un’idea di pulizia e purificazione. Non è un caso che gli antichi egizi la utilizzassero nel processo di mummificazione, mentre i greci e i romani usavano i fiori sia nell’igiene quotidiana – versandoli nell’acqua dei bagni termali – sia per ricavarne infusi curativi e oli balsamici per migliorare la salute e la bellezza di pelle e capelli.

La lavanda vanta delle virtù curative, racchiuse nelle infiorescenze ricche di tannini, flavonoidi, acido ursolico e sostanze amare.

Oggi la lavanda può essere usata a mazzi secchi, principalmente per profumare gli ambienti, o sotto forma di olio essenziale e idrolato. I fiori della lavanda officinale possono anche essere adoperati in cucina per ottime e sorprendenti ricette.

L’olio essenziale

L’olio essenziale che si ricava dalla distillazione della pianta di lavanda angustifolia (officinale) riequilibra il sistema nervoso centrale; essendo contemporaneamente tonico e sedativo, permette di calmare l’ansia, l’agitazione e il nervosismo, di alleviare il mal di testa e di contrastare l’insonnia.
Le sue proprietà antisettiche e antibiotiche lo rendono valido nel trattamento delle malattie da raffreddamento. Agisce da antispasmodico calmando dolori e spasmi addominali.
Può essere impiegato sulla pelle come cicatrizzante o per alleviare punture d’insetti, eritemi solari e irritazioni.

L’olio essenziale estratto dalla pianta di lavanda intermedia, invece, è usato come antinfiammatorio, e per questo può essere utilizzato per i massaggi, e come antiparassitario.

L’idrolato

L’idrolato di lavanda, anche detto acqua floreale o aromatica, è la condensazione del vapore che si ottiene dalla distillazione dei fiori di lavanda. È ricco di principi attivi e molto profumato; decongestiona l’epidermide e lenisce le infiammazioni, oltre ad avere proprietà calmanti e distensive per il sistema nervoso. Grazie alla sua forte profumazione può essere usato per eliminare gli odori e profumare gli ambienti.

Essendo privi di conservanti artificiali, è necessario conservare l’olio essenziale e l’idrolato di lavanda ben chiusi in luogo fresco e al riparo dalla luce, ancora meglio se in frigorifero.

Specie di cetacei presenti nel Santuario Pelagos

Il progetto Lavanda della Riviera dei Fiori

Delfino nelle acque del Santuario Pelagos

Il progetto Lavanda della Riviera dei Fiori è un’iniziativa di Cesare Bollani per promuovere e valorizzare l’entroterra della Riviera dei Fiori e le Alpi Liguri.

Il progetto territoriale si pone l’obiettivo di recuperare le tradizioni del ponente ligure e gli antichi terrazzamenti, sostenendo le aziende agricole locali e facendo rivivere il territorio.

Grazie alla collaborazione fra operatori di diversi settori, dall’agricolo all’alimentare, dal cosmetico all’artigianale fino al fondamentale settore turistico, vengono valorizzate le diverse tipologie di lavanda, dal prodotto base ai prodotti realizzabili, vengono create nuove coltivazioni e sviluppate relazioni fra i partecipanti, partendo proprio dalla consapevolezza dell’importanza che la tradizione e la cultura della lavanda possiedono per il territorio.