Diano Arentino

comuni, Le Valli Dianesi

Lontano dal traffico del turismo costiero, il borgo di Diano Arentino è il luogo ideale per rigenerare i pensieri e lo spirito

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Bellezza semplice

Lontano dal traffico del turismo costiero, il borgo di Diano Arentino è il luogo ideale per rigenerare i pensieri e lo spirito. Qui dovete dimenticare lo stress e ricordarvi solo di sollevare lo sguardo. Vedete quelle colonne corinzie? Fanno parte del porticato della chiesa di San Rocco, nella frazione di Diano Borello. La chiesa, dalla chiara ispirazione neoclassica, è stata costruita nel XVII secolo come voto al Santo per aver salvato la popolazione dalla peste del 1656-57. 

Ma non limitatevi allo sguardo: nei luoghi di bellezza intrinseca, questa va vissuta in tutte le sue forme. E allora fermatevi sul promontorio di Diano Borello, nella borgata Villa della Chiesa, e ammirate il paesaggio ascoltando i suoni della natura. Qui si staglia su un grazioso sagrato ciottolato la chiesa parrocchiale di San Michele Arcangelo

In località Virgili l’orecchio dovete tenderlo: coglierete il rumore di un ruscello e della piccola cascata che sfocia nel torrente. Proseguendo dritti, vi imbatterete nel ponte medievale della Madonnetta. Questo ponticello risale al XV secolo quando svolgeva una funzione di raccordo fondamentale per gli abitanti della zona, che potevano raggiungere i propri terreni nelle zone circostanti e trasportare le olive ai frantoi. Ad attraversare il ponte erano, però, anche i numerosi viandanti e pellegrini dell’epoca.

Il centro di Diano Arentino, invece, vi riporterà alle atmosfere familiari, tipiche dei paesini: le case, le piante, le vigne e i pergolati, il chiacchierio degli abitanti. Qui è la chiesa parrocchiale di Santa Margherita la protagonista. Godetevi il panorama delle valli circostanti.

Gli abitanti ti consigliano

Per scoprire appieno la Riviera dei Fiori è necessario, ogni tanto, “rompere gli schemi”. Uscite dai percorsi tradizionali e andate alla scoperta di chicche, curiosità e bellezze nascoste.

  • Osservate i dettagli della chiesa di San Michele Arcangelo:  la facciata è semplice, ma se ci si avvicina, si scorgono le tracce di antiche pitture. Sopra il portale d’ingresso, vi è un affresco raffigurante San Michele Arcangelo tra San Pietro e San Giovanni Battista. Sotto si legge la data 11 giugno 1485, incisa in numeri romani. Sui pinnacoli della facciata, invece, vi sono delle bocce in pietra, una delle quali la tradizione vuole fosse la testa della dea Diana, il cui tempio sarebbe sorto proprio nella Valle di Diano.

  • Raggiungendo l’oratorio di San Carlo, godrete di una vista privilegiata. Qui vale davvero la pena fermarsi per ammirare il paesaggio: la cappella domina un belvedere suggestivo. Divertitevi a fotografare gli ulivi incorniciati dagli archi del porticato!

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