Le Ville della Riviera dei Fiori

Itinerari nella Riviera dei Fiori

Le ville della Riviera dei fiori: tra fascino e giardini incantati

Il percorso tra le ville della Riviera dei Fiori racconta di villeggiature di fine Ottocento, turismo internazionale alto borghese, arte e architettura in un mondo elegante, raffinato e tuttavia discreto. Tra stili, ispirazioni e giardini meravigliosi, la costante è la ricerca della bellezza.

Villa San Luca, Ospedaletti

Tra le sue stanze, ingombre di affascinanti e insoliti oggetti, lo scrittore Italo Calvino trovò ispirazione per il suo romanzo Le Città invisibili. Amico di Luigi Anton Laura e della moglie Nera, lo scrittore era solito frequentare Villa San Luca, dal 1953 residenza dei coniugi Laura e oggi bene FAI.

La villa custodisce la collezione di circa seimila pezzi di una coppia la cui vita è stata caratterizzata da amore per l’arte, avventure per il mondo e gusto originale nell’accostamento delle tante meraviglie raccolte tra Europa ed Estremo Oriente. Porcellane, sculture, argenti e maioliche, reperti archeologici, marmi e boiserie di epoche diverse: Villa san Luca è un invito allo stupore.

Villa Etelinda, Bordighera

C’è la mano di Charles Garnier dietro Villa Etelinda, nata nel 1878 come villa  Bischoffsheim dal primo proprietario, il banchiere Raphaël Bischoffsheim. L’architetto dell’Opéra di Parigi amava Bordighera, dove aveva già progettato la sua Villa Garnier e l’omonimo palazzo oggi sede del Comune. Con Villa Etelinda diede vita a una nuova imponente e signorile dimora che passò nel 1896 a Lord Claude Bowes-Lyon, Conte di Strathmore e Kinghorne, colui che le  cambiò il nome.

Già immortalata dal pittore Monet, la villa era destinata a una storia di proprietari d’eccezione: fu infatti acquistata dalla Regina Margherita di Savoia, innamorata della Città delle  palme.

Villa Regina Margherita, Bordighera

La Regina Margherita di Savoia aveva una predilezione per Bordighera: soggiornò in città, a Villa Etelinda, dal 1879 e per gli anni successivi, ma poi decise di farsi costruire una villa tutta per sé come residenza invernale. I lavori furono affidati nel 1915 a Luigi Broggi che progettò un elegante edificio in stile  neobarocco settecentesco. Una villa  gioiello, che si erge alta sulla via Romana con il suo parco ideato da Ludwig Winter.

“Quando voglio pensare a qualche cosa di piacevole e di riposante mi viene subito davanti agli occhi la mia cara villa di Bordighera” sono le parole della Regina Margherita, che proprio qui si spense nel 1926.

Villa Nobel, Sanremo

Le ville della Riviera dei Fiori non sono solo legate a nobili e collezionisti, ma anche a scienziati. È il caso di Villa Nobel, inconfondibile con la sua torretta moresca, le decorazioni policrome, la mescolanza di stili e il grande parco. La Villa, oggi polo culturale, fu residenza dal 1890 al 1896 di Alfred Nobel che, trasferitosi in Riviera, condusse qui alcuni dei suoi esperimenti. Poco prima di morire, redasse a Sanremo il testamento con cui istituiva i famosi premi per chi si fosse distinto nei campi della fisica, della chimica, della medicina, della letteratura e della pace.

La personalità della villa, eclettica, ben si adatta all’ingegno dello scienziato cui oggi è dedicato il piccolo museo all’interno, che ripercorre la storia della dinamite e quella dei Premi Nobel.

Villa Ormond, Sanremo

Era il 1890 quando il magnate svizzero Michel Louis Ormond affidò i lavori di costruzione della sua villa all’architetto Emile Réverdin. Il risultato fu la lussuosa Villa Ormond, centro del fermento dell’alta società nella Sanremo della Belle Époque.

Intorno alla villa si apre un lussureggiante parco, dotato di fontana e giardino giapponese, con alberi  monumentali, piante esotiche e affascinanti fioriture.

Oggi sede di eventi, la villa ospita dal 1970 l’Istituto di Diritto Internazionale Umanitario.

Oltrepassato il cancello, nella ex dependance, il Floriseum illustra la storia della  floricoltura in Riviera, tra cimeli e percorsi fotografici.

Villa Faravelli, Imperia

Oggi proprietà del Comune di Imperia e sede del MACI, Museo di Arte Contemporanea che ospita la collezione Lino Invernizzi, Villa Faravelli fu fatta costruire negli anni Quaranta per l’industriale Umberto Faravelli.

Con il suo stile razionale, le linee eleganti ma sobrie, la villa mantiene all’interno la boiserie d’epoca e un grande scalone con una vetrata artistica che porta al piano superiore.

Il percorso museale include quadreria, grafica e sculture, circa sessanta opere tra cui spiccano Manzoni, Fontana, Kupka: il racconto dell’evoluzione artistica del secondo dopoguerra, a cui il parco della villa affianca un tuffo nella street art con il murales di MrFijodor e Corn79.

Villa Grock, Imperia

Una delle ville della Riviera dei Fiori più particolari è Villa Grock. Classificarla è impossibile: Villa Grock non risponde a nessuno stile ma a un mix personalissimo ed eccentrico che aderisce in pieno alla stravaganza di Adrien Wettach, in arte Grock, il clown più famoso del Novecento. Conosciuta Imperia per caso, Grock decise di costruire qui, nel 1927, la sua Villa Bianca, edificio progettato da Armando Brignole ma supervisionato da lui in persona.

Restaurata e sede del Museo del clown, la villa è un luogo che conserva intatta la sua magia, tra i giochi d’acqua delle fontane e della peschiera nel parco, l’intreccio immaginifico di liberty e simbologie, e lo sfuggente ed enigmatico sorriso del clown che aleggia in ogni angolo.